Continua la saga delle marmellate: dopo l’uva fragola mi sono misurato con le castagne! Questa è stata una produzione a filiera cortissima, come si dice, dal produttore al consumatore. Qualche settimana fa infatti, in una giornata fresca e di sole mi sono arrampicato per i castagneti del basso Lazio a raccogliere questa prelibatezza. Tappeti di castagne appena cadute in terra non aspettavano che me e i miei vasetti, belle e lucide che quasi sembrava impossibile che fossero così pulite in mezzo a un letto di terra umida e foglie.
Questa ricetta non è semplicissima (eufemismo) ma qualche piccolo trucchetto e la scelta di utensili giusti possono fare la differenza. Lo spilucchino a lama ricurva (o becco di gallo) è il mio migliore amico di questa ricetta, potrà far diventare l’incubo del pelare le castagne un piacevole passatempo, ogni volta che una castagna sarà pulita e intera quasi vi dispiacerà…
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