Lo ascolti al naso e senti l’uva sultanina, ma anche crema pasticciera, fiori di zagara, pistacchio, ginepro, olive. È un giardino questo bouquet con note impetuose nette. In bocca poi scende dolce e morbido, ma con speziature persistenti che ti solleticano la lingua e la accomodano con la dolcezza del dattero. C’è freschezza in questo sorso che fa tornare erbe officinali, rosmarino e poi quel dattero maturo.
Gran bella recensione del Passito di Pantelleria di Salvatore Ferrandes da parte di Paolo Massobrio su La Stampa: A Pantelleria il passito è un giardino – La Stampa