Non mi ero resa conto di quanto alcune cose potessero mancarmi. Almeno, non fino a quando a mostrarmelo sono stati i gesti di qualcuno che neppure conoscevo.
E non me ne ero accorta neppure quando erano state delle semplici parole a palesare l’evidenza di quella mancanza.
Sembrava quasi assurdo sentirne di quelle parole l’appartenenza. La continuità di gesti che si ripetevano e che erano lì, a ricordarmi qualcosa.
Perché io qualcosa la ricordavo.
E così l’altro giorno, mi è tornato in mente quando tutti insieme si andava nei boschi.
Non ne ho un ricordo nitido, piuttosto sfocato, direi. Ma sufficiente a ricordarne la sensazione e la gioia inconsapevole di quel giorno.
Andare nei boschi non era qualcosa a cui ci si preparava, piuttosto capitava all’improvviso. E quando accadeva aveva sempre l’aspetto di qualcosa di magico.
Il profumo intenso degli alberi preannunciava l’arrivo di una stagione che amavo.
Le foglie protese…
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